Graduatorie insegnanti nel centro del mirino, cosa è andato storto? La riapertura delle scuole si avvicina e si moltiplicano i terreni di scontro tra Governo e opposizioni, con l’atteggiamento sempre più critico e polemico anche di molti presidi e dei sindacati della scuola. Si è discusso molto di banchi con le rotelle, mascherine, distanziamento ecc. Senza dubbio la sicurezza dei ragazzi, così come dei docenti e del personale della scuola è una priorità, ma molti altri sono i temi caldi sul piatto, tra i quali le graduatorie dei docenti.
Il Ministero ammette qualche errore, ma rassicura le scuole, che però in molti casi sono piuttosto allarmate da una situazione che appare decisamente caotica. Ci sono casi, spesso diffusi online, di sostegno affidato a docenti che non hanno mai lavorato con studenti disabili, insegnamenti di Francese affidati a chi non conosce quella lingua, punteggi negativi, altri che appaiono altissimi. Le graduatorie servono per garantire i supplenti dal 14 settembre, ma da più parti è stato evidenziato come non contengano fisiologici errori, ma in molti casi autentici e madornali strafalcioni.
Graduatorie insegnanti: il Ministero parla di 40.000 errori accertati, ma afferma anche che le graduatorie per i precari della scuola sono valide. Mentre il Ministro Azzolina si dice fiera di averle rese pubbliche online, Cisl scuola, su segnalazione degli stessi docenti iscritti, evidenzia un gran numero di anomalie, in molti casi clamorose. Ad esempio, una giovane docente di appena 22 anni si è ritrovata con 80 punti assegnati solo per i titoli, mentre altri insegnanti, alla voce “titoli di servizio”, si sono trovati con dei punteggi negativi: -7,50, -13,50, o addirittura -50 o -60.
C’è un docente che a 32 anni ha 143 punti di cui 12 di servizio. Molti online, anche su pagine Facebook dedicate si chiedono come sia possibile e l’unica spiegazione è che si tratti di errori. La prossima emergenza che si troverà ad affrontare la scuola non sarà quella dell’edilizia, delle lezioni in sicurezza o delle cattedre vuote, ma un fiume di ricorsi alla magistratura e di contenziosi che potrebbero compromettere pesantemente l’avvio di un anno scolastico già molto complesso.
La scuola sta per riaprire, anche se le varie regioni si muoveranno a quanto pare in ordine sparso. Quel che appare certo fin da ora è che al momento del ritorno tra i banchi (opportunamente distanziati si spera) mancheranno circa 200.000 docenti di ruolo. Il caos delle graduatorie come ovvio complica ulteriormente le cose e fa aumentare l’incertezza in un momento in cui avremmo tutti (docenti, studenti e famiglie) bisogno di rassicurazioni.