Scuola sotto sfratto, cosa succede a studenti e professori?
Dove vanno a finire studenti e professori, come trovare un nuovo spazio
Cosa succede se una scuola deve chiudere per sfratto, dove vanno a finire studenti e professori, come trovare un nuovo spazio? Problemi non da poco, ai quali probabilmente in genere non si pensa, che possono verificarsi, come alla scuola Montessori di Milano che rischia seriamente di dover dire addio alla sua sede dopo quasi mezzo secolo di attività La sede di via Milazzo 9, nei pressi di Piazza XXV Aprile è oggi oggetto di un contenzioso legale con il Comune, che contesta alla scuola un debito di ben un milione di euro. Si tratta è bene precisarlo di un istituto privato, gestito da un’impresa sociale che più volte ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo della Lombardia, che però ha respinto ogni richiesta.
La scuola Montessori gestisce la sua sede che si trova in uno stabile di pregio del 1904, affacciato sul Chiostro di Santa Maria dell’Incoronata ed è sotto sfratto. La sua Casa dei bambini è una scuola dell’infanzia organizzata in quattro sezioni miste, ha poi una scuola primaria paritaria con 217 alunni iscritti, quindi necessita di spazi di un certo tipo, non facili da trovare.
La storia delle difficoltà immobiliari della scuola non è recente, anzi è piuttosto lunga e complessa. Il tutto ha inizio nel 2005, quando si avvia una lunga trattativa tra Palazzo Marino e i titolari della società sul futuro del palazzo stesso. Questo in origine era stato dato in uso gratuito dall’amministrazione, ma poi occupato senza titolo alla scadenza della convenzione. La Direzione Educazione di Piazza Scala ad un certo punto ha segnalato al Settore Demanio la necessità di realizzare nell’edificio di via Milazzo un asilo nido, purché la scuola potesse garantire una settantina di posti, cosa che fece. Venne così sottoscritta nel 2006 una convenzione della durata di 12 anni, che prevedeva un generoso sconto sul canone d’affitto, pari al 70% dell’importo.
Ad ottobre 2017, con l’avvicinarsi della scadenza della concessione, il Comune ha contestato violazioni dell’accordo da parte dell’istituto chiedendo quindi il saldo del canone completo, quantificato in ben 1.002.350 euro. Cifra manco a dirlo insostenibile per la scuola. Come andrà a finire?