Baby scooter alla scuola dell’infanzia
Piccole biciclette senza pedali donate ai bimbi
Baby scooter a scuola? Può essere un’idea. Ci si lamenta spesso che i bambini di oggi sono costantemente incollati ad uno schermo, sia esso quello della tv, del pc, del tablet o dello smartphone. Se ne lamentano genitori, nonni e insegnanti ed anche la scienza lancia l’allarme, la tecnologia se ben utilizzata ha enormi potenzialità, ma un eccesso di web, app e touch screen in età infantile non fa bene e può avere ricadute negative sulla capacità di concentrarsi, coordinare i movimenti, scrivere, memorizzare le informazioni e molto altro.
Ci si lamenta di tutto questo, ci si preoccupa, ma poi le classi della scuola dell’infanzia sono sempre più spesso attrezzate con tablet, pc e LIM. Sembra un controsenso, come detto questi strumenti sono utilissimi, ma vanno sapientemente dosati e ai bambini vanno comunque proposte attività manuali e giochi creativi, che non necessitino necessariamente di energia elettrica.
In questa direzione va un’interessante iniziativa messa in atto dai genitori dei 150 bambini della scuola per l’infanzia statale di via Santa Caterina a Rovato, in provincia di Brescia. In occasione della fine dell’anno scolastico, hanno deciso di fare all’asilo un regalo originale e forse un po’ vintage. I genitori hanno donato una ventina di «baby scooter», una sorta di piccole biciclette senza pedali, sulle quali i bambini si siedono per poi camminare, correre o comunque spingersi usando la forza di piedi e gambe.
Un modo semplice per divertirsi, ma anche per imparare a sviluppare l’equilibrio e la coordinazione motoria, favorendo così in seguito il passaggio alle biciclette vere e proprie. Questi baby scooter non rinunciano ad un tocco hi-tech, in particolare nei materiali e nel design, ma sono assolutamente analogici, un gioco vecchio stile, che ha una forma, un peso, una consistenza, che si può toccare, qualcosa sul quale si può fisicamente salire. Il mondo virtuale non va assolutamente demonizzato, ma giocare magari all’aperto con i propri amici, anche a rischio di sbucciarsi un ginocchio, non ha prezzo, in particolare quando si ha l’età giusta per fare proprio questo tipo di esperienze.
I genitori moderni, sempre più spesso sono i primi a dare ai loro figli cattivi esempi, avendo un pessimo rapporto con smartphone e altri dispositivi. Staccare la spina e tornare a proporre ai più piccoli passatempi che richiedano un maggiore impegno fisico può avere senza dubbio ricadute positive, anche sula loro educazione, oltre che sulla loro salute.